Dal 1999, secondo un pronunciamento del Garante per la protezione dei dati personali, poi confermata da altre sentenze dello stesso Garante e di altri tribunali, è possibile chiedere la cancellazione del proprio nome dal registro dei battezzati secondo la Chesa Cattolica. Si tratta di una semplicissima domanda che ognuna può redigere per proprio conto indirizzandola alla parrocchia dove è stata battezzata con una raccomandata AR.E’ possibile quindi a ciascuna di noi contrastare la pretesa delle gerarchie ecclesiastiche di ergersi a autorità morale e paterna per il 97% degli italiani e delle italiane, pretesa che discende dai dati del battesimo che ci hanno somministrato quando eravamo neonate. Questa procedura, normalmente denominata “sbattezzo”, l’abbiamo voluta definire “autoscomunica” perché ci piacerebbe, fatta salva l’iniziativa personale e intima, cominciare a pensare a un pronunciamento pubblico e politico, collettivo. A fronte delle minacce di scomunica da parte della Chiesa, di femministe, gay, lesbiche, donne che abortiscono, ecc, vorremmo che il nostro personale disgusto diventasse un discorso costruttivo e propositivo. Non si tratta solo di NON condividere la morale della Chiesa e i suoi valori, si tratta di affermare che noi abbiamo altri valori nei quali collettivamente crediamo. Cominceremo a parlarne insieme al Ladyfest venerdì 28 settembre alle 19 in occasione dell’intervento di Francesca Palazzi Arduini “Da Eros a Ratzinger” (Cafè liber). Per maggiori informazioni sullo sbattezzo, la sua storia e la situazione nei vari paesi consultare i siti (che riportano anche i modelli di lettera per le parrocchie): UAAR (Unione atei agnostici razionalisti): http://www.uaar.itAssociazione per lo Sbattezzo: http://www.abanet.it/papini/anticler/sbattezzo.html
Ecco qui di seguito un esem Continue reading